La pelle di Milano by AA.VV

La pelle di Milano by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-03-20T12:00:00+00:00


«Cosa vuol dire?»

«È una parola della Sura del calamo.»

Ogni volta che qualcuno me lo chiedeva rispondevo in maniera diversa. Perché dovevo svelare il vero significato, quando potevo costruire trame e sottotrame diverse ogni volta? La Sura del calamo era la preferita di mio nonno materno, che l’aveva tatuata sulla schiena una volta che aveva attraversato il deserto di Lut insieme a una tribù nomade Qashqai, «Come la macchina!», come la macchina. Una notte, mentre si erano accampati, aveva sentito in lontananza il frusciare di un torrente, si era alzato, avviluppato intorno al mantello, e si era messo alla ricerca. Era un’oasi ombrosa, i ruscelli erano neri d’inchiostro. La mattina dopo si era fatto tatuare l’intera Sura Al-Qalam e si era definitivamente convertito all’Islam.

«E insomma quindi qual è il posto più assurdo che hai visitato? Sei stata ovunque, quasi, no? Che bello viaggiare. Beata te.»

Eh sì, siamo tutti affetti da wanderlust, come negarlo, lo avevi anche tu nella bio di quella nefasta app? Viaggiare è molto utile, diceva Céline.

Io non ce la facevo più invece.

«Questo» abbracciavo l’aria «è il posto più strano che io abbia visto. Pretenzioso, con una brama di essere e una brama di apparire mescolate insieme come colori non complementari. Vorrei fosse Alda Merini. Per me è Massimo Boldi.»

Non gli piacquero i miei riferimenti ai cinepanettoni anni ’90, storse il naso come quando parlavo di K-pop. Superò la paura del mio rossetto Archangel di Kat Von D, non più in produzione, che dispiacere, senza evitare di farmi notare, mentre si puliva le immaginarie tracce (non sbava e non macchia, cretino, puoi continuare a fare mulinello), che non capiva proprio l’ossessione di noi ragazze per il trucco, che acqua e sapone siamo meglio, che non gli piaceva accarezzare e baciare una ragazza e ritrovarsi imbrattato a sua volta. Cosa gli dovevo dire, non volevo fare di certo un sermone su come il make-up possa anche essere una forma di espressione artistica, ma in cuor mio credo sia davvero solo per lo sguardo degli altri. Io starei anche bene con le occhiaie profonde, le sopracciglia incolte, le ciglia dritte, le labbra smunte. Ma mi faceva sorridere il suo essere così un cliché vivente, senza rendersene conto, senza capire che la sua ostinazione nell’andare in direzione contraria l’avesse fatto unire a un banco di pesciolini tutti uguali. Gli avrei voluto dire che comunque non ci avrei trovato niente di male, che se le sue inclinazioni e i suoi gusti lo avessero portato ad allinearsi con il mainstream avrebbe dovuto solo esserne felice, gli avrebbe facilitato l’accumulo di gadget, gli avrebbe semplificato la fruizione. Insistetti per pagare io, non perché ero femminista, ma perché lui aveva insistito per pagare la cena, che volevo ci dividessimo: era giusto che io gli pagassi le bibite.

«Ah ah ah, le bibite.»

«Scusa, devo dire drink? Posso offrirti almeno i drinks?»

Già aveva riso per il mio eloquio. Non mi offendeva, mi faceva tenerezza.

Sapevo che guadagnavo più di lui, si era laureato in Scienze delle comunicazioni e lavorava come



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.